Come le favole che i nostri volontari raccontano alla sera nelle corsie della Pediatria
dell’Ospedale Ca Foncello di Treviso, anche la storia di Giocare in Corsia inizia come una favola.
C’era una volta, tanti anni fa… Esatto, potremmo cominciare in questo modo perché la nostra
splendida storia ha iniziò nel 1994, grazie a una bimba di nome Ivka, ricoverata in ospedale, che
aveva un gran bisogno di compagnia.
Alcune signore, che oggi chiamiamo volontarie, risposero prontamente al suo appello e fornirono
assistenza fino a che Ivka se ne andò, in qualche posto che oggi noi ancora non conosciamo, ma
possiamo solo immaginare.
La sua forza, la sua tenerezza, il suo bisogno di assistenza convinse queste splendide signore che forse anche qualcun altro avrebbe potuto avere bisogno della stessa cosa e così LILT – Giocare in Corsia divenne un vero progetto, una realtà che oggi conta oltre 140 volontari.
Sfogliando le pagine di questa favola ci si accorge di come il gioco, il sorriso, l’aggregazione e la
solidarietà rappresentino da sempre le basi di Giocare in Corsia. Portare un sorriso a chi sta vivendo un’esperienza di ospedalizzazione – bambini e bambine, ma anche a genitori e parenti – aiutare a far scorrere il tempo, in modo più sereno e a volte più veloce.
Affiancare alle terapie e alle cure un attimo di svago, di distrazione, giocando insieme in laboratorio e rifugiandosi in quella che noi chiamiamo Oasi, e che lo è davvero, a tutti gli effetti. Un piccolo spazio colorato dove rifugiarsi per ritrovare la gioia di essere bambini.
Dal 1989 esiste una Carta, costituzionale, che sancisce i Diritti del bambino in ospedale e che fra
i tanti diritti riconosciuti ai piccoli sottolinea quello di soffrire il meno possibile, vivere la normalità e sapere. In poche parole ridare una parvenza di normalità, di vita quotidiana, anche quando costretti a una degenza in ospedale, lunga o corta che sia.
Per rendere questo diritto una realtà, Giocare in corsia ricorre, ovviamente, al gioco ed è capace di offrire attraverso i suoi volontari qualche minuto di svago, di divertimento, di complicità, di relazione e di incontro.
Questa interazione crea legami e amicizie che vanno ben oltre il ricovero e nelle stanze, e nei corridoi della pediatria, si possono sentire con il cuore i sorrisi, la voglia di ritrovarsi e di chiacchierare.
Una voglia di confrontarsi e di regalare qualche minuto di svago e di spensieratezza, a volte
anche a chi assiste, a quei genitori o parenti che guardano a Giocare in corsia come a un vero e
proprio amico.
Negli anni, tanti, il nostro progetto di LILT – Giocare in Corsia si è sviluppato ed evoluto e la nostra attività si è estesa oltre il reparto di pediatria dell’ospedale Cà Foncello di Treviso: nel 2007 alla famiglia si è aggiunto il reparto Pediatria di Conegliano e nel 2009 il progetto speciale
Isola Serena.
Nel 2011 addirittura Giocare in Corsia ha varcato i confini volando fino a Kiev, in Ucraina: grazie alla spinta e all’entusiasmo di un gruppo dei nostri volontari è nata una collaborazione con gli ospedali tumorali di Kiev e di Novosibirsk in Siberia.
Il progetto in questo modo è riuscito ad arrivare non solo ai bambini, ma anche ad altre persone, più grandi, che si sono sottoposte a un percorso di formazione organizzandosi poi a loro volta in una associazione di volontario, anzi, per la verità più d’una, per poter continuare quello che era
cominciato, con un po’ di spirito d’avventura e tanta buona volontà da Treviso.
Giocare in Corsia è coinvolta ogni anno in eventi territoriali che fanno dell’infanzia il loro
punto focale, siano essi manifestazioni sportive che sensibilizzano l’importanza di crescere con
lo sport o fiere in cui si può giocare insieme, o ancora giornate dedicate allo sport praticabile
anche in condizioni di disabilità. Tutti questi eventi permettono ai nostri volontari di ritagliarsi
un posto, che anno dopo anno diventa sempre più ampio, al servizio della comunità facendo
cultura e continuando a far crescere l’attenzione sull’infanzia.
Tutto ciò è il motore quotidiano della nostra vitalità.